1 maggio - Sant'Efisio

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1 maggio

Feste

Ogni anno, dal primo al quattro di maggio, la festa di Sant’Efisio riunisce i fedeli, gli abiti tradizionali e i colori di tutta la Sardegna in una processione commovente e grandiosa. Parte dalle stradine di Stampace, nel centro di Cagliari, gremite di folla e trasformate in un tappeto di petali di fiori, per arrivare alla spiaggia di Nora per poi tornare alla chiesetta da cui è partita.
È un lunghissimo pellegrinaggio con migliaia di devoti venuti da ogni parte dell’Isola, sfilando a piedi, a cavallo o sulle traccas, i carri trainati dai buoi e ornati di fiori e frutta.
Non è solo la più grande manifestazione religiosa, della cultura e dell’identità della Sardegna ma è soprattutto una Promessa solenne fatta l’11 luglio 1652 dalla città al suo Protettore.
Da allora è sempre stata onorata, ogni primavera, per più di 360 anni, con profonda devozione e gratitudine sincera.
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LA STORIA

Nel 1652 in Sardegna infuriava la peste. Le autorità cittadine chiesero aiuto con un Voto solenne a Sant’Efisio Martire.
Efisio era un militare romano che, poco prima di essere giustiziato per la sua fede, aveva promesso di proteggere per sempre Cagliari e i suoi cittadini. Con il voto, la città si impegnava a portare ogni anno la statua del Santo in processione, dal luogo in cui Sant’Efisio era stato incarcerato, nel quartiere di Stampace, fino alla spiaggia di Nora, a occidente sul golfo, dove aveva subito il martirio. La peste finì. Da allora Cagliari ogni anno scioglie il suo Voto. Dall’anno della peste il Santo è stato invocato molte volte e, nella salvezza, i cittadini di Cagliari hanno sempre visto il suo intervento. Perché Sant’Efisio e la città sono legati indissolubilmente: dall’amore, dalla venerazione e dalle reciproche promesse, intrecciate e rispettate da secoli.
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VESTIZIONE DEL SIMULACRO

Nel pomeriggio del 29 Aprile avviene la vestizione del simulacro del Santo. La Priora in collaborazione con le sue consorelle invitano alcuni fedeli presenti ad apporre un pezzo al Santo in segno di devozione, per richiedere una grazia o per grazia ricevuta. Azioni svolte durante la recita di un sentito Santo Rosario.
L’abbigliamento di Efisio per la processione è così composto:
dal mantello di colore rosso ornato di ricami e passamanerie, dai polsini e dalla gorgiera in pizzo con fiocchetti blu, dal panciotto in tessuto pregiato con passamanerie e ricami, che ricorda la divisa militare.



abbigliamento del Santo
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ORNAMENTO EX-VOTO

Nella mattina del 30 Aprile il Segretario dell’Arciconfraternita da inizio alla funzione dell’ornamento degli ex-voto del Santo con la lettura del verbale di prelevamento dei preziosi dalla cassetta dell’istituto bancario. Il Tesoriere durante la descrizione mostra ogni gioiello ai presenti e, al termine della lettura, vengono chiamati dei fedeli per l’apposizione degli stessi al simulacro sempre in segno di devozione, per richiedere una grazia o per grazia ricevuta.

Tra i preziosi più significativi abbiamo:     

il pendantif o ganza dono di Sua Maestà Maria Teresa d’Austria, un fiocco in oro lavorato con pietre preziose, la palma in oro, simbolo del martirio e aureola in oro.

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INTRONIZZAZIONE

Il 25 Aprile il cocchio, con tradizionali e precisi spostamenti, viene tirato fuori dalla cocchiera della chiesa, una stanzetta dalle misure surreali, e posizionato al centro della navata della chiesa di Sant’Efisio.
Al termine della funzione degli ori, alle ore 12.00 del 30 Aprile, il simulacro viene trasportato dal Terzo Guardiano e Presidente dell’ Arciconfraternita all’interno del cocchio di gala:
Il Cocchio di Città o di Gala:

di fattura toscana, risale al sec. XVIII, è in legno con decorazioni in oro zecchino in stile barocco, dono di alcune famiglie nobili cagliaritane.
Il cocchio viene trainato da un telaio di una carrozza con un sistema di cinghie che fungono da ammortizzatori, la manutenzione viene garantita ogni anno dai Carradoris per assicurare un corretto funzionamento durante il pellegrinaggio.



Il Cocchio di Campagna

all’arrivo a Giorgino, presso la tenuta della Famiglia Ballero, il Santo cambia, insieme agli abiti e preziosi, anche il cocchio con uno più modesto ma non per questo meno antico, datato infatti, come da incisione sullo stesso, 1796, un cocchio più consono per affrontare il restante pellegrinaggio.

Il cocchio viene custodito durante l’anno dalla Famiglia Ballero che si è accollata l’onere anche dell’ultimo restauro effettuato sullo stesso.



LA PROCESSIONE

L’Arciconfraternita si occupa della parte religiosa, definendo il percorso e le tappe di tutto il cammino dandone comunicazione alle tante amministrazioni locali coinvolte, una macchina organizzativa notevole che coinvolge tutti i confratelli e consorelle.

Le figure principali della festa sono:

<<< il Terzo Guardiano

<<< l’Alternos

<<< i Collaterali

<<< i Carradoris >> curiosità >>

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<<< PROGRAMMA FESTA

Marzo 2017
- webMaster Paolo Onida
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